Terra del “mal d’Africa” per eccellenza, il Senegal è splendido sempre. Ma ci sono periodi migliori per ammirare le sue bellezze!
Senegal: il Paese del teranga
Imponente, tra la vegetazione lussureggiante e le sinuose dune del Sahel che - al tramonto - si colorano d’un giallo ocra intenso: Podor, ad una manciata di chilometri dal confine con la Mauritania, si presenta così agli occhi del turista avventuriero.
La città è magica, nasce tra le due sponde del fiume Senegal, ma per visitarla non basta l’adrenalina del viaggiatore: è necessaria anche una buona dose di cultura, per comprendere la storia di sofferenza e riscatto che trasuda dalle pietre di un’architettura da ex scalo coloniale.
Il clima del Senegal è particolare: se si sbaglia il periodo del viaggio, Podor, come anche Dakar o qualunque luxury beach resort, resteranno solo un sogno.
Quando visitare il Senegalè il dubbio amletico che attanaglia ogni turista alle prime armi che è pronto, zaino in spalla, ad organizzare il suo tour alla scoperta del Paese, punta di diamante dell’Africa Occidentale.
Per rispondere ad un quesito così gettonato, può essere d’aiuto una mini guida dettagliata che analizza il clima del Senegal e suggerisce la stagione giusta per visitarlo senza incorrere in spiacevoli sorprese.
Il clima del Senegal
Premettendo che è sempre utile consultare gli esperti del settore prima di prenotare un viaggio in Senegal, non si può prescindere dal conoscere il clima del Paese.
La geografia è mestiere di pochi, di più scorrevole lettura è infatti un focus climatico analizzato in maniera schematica:
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Le differenze tra Nord e Sud del Paese sono frutto dei capricci del monsone africano. In estate, risalendo da sud, genera in quest’area abbondanti piogge, mentre pioviggina nella zona centro-settentrionale (Sahel compreso).
Il mese più piovoso, a sorpresa, è agosto. Gli opposti climatici ai attraggono, e il paesaggio si trasforma in un affascinante mix, semi-desertico al nord, savana al sud e con foreste a ridosso dei fiumi.
📍Ponte di Faidherbe sul Fiume Senegal , Saint-Louis
Quando visitare il Senegal
Tra le diverse scuole di pensiero, la più quotata è la tradizionalista che riduce il periodo del viaggio, azzerando il rischio “disastro” monsonico.
Il periodo migliore per visitare il Senegal è da dicembre a metà febbraio, in pratica un bel Natale in Africa.
Il caldo è meno intenso, soprattutto nelle zone costiere, le notti sono godibili e fresche. Le piogge sono solo immaginarie in questa fase della stagione, e il sole splende sul fiume Senegal.
A gennaio e febbraio una crociera lungo l’asse fluviale più famosa del Paese è perfetta: l’eleganza francese di Saint-Louis incanta in contrasto con la natura selvaggia e incontaminata del parco ornitologico del Djoudj. Terzo parco del settore al mondo, da novembre a marzo ospita oltre 3 milioni di uccelli di 370 specie diverse.
È scontato sottolineare quanto sia un autogol visitare il Senegal durante la stagione delle piogge, almeno al sud, da luglio a settembre. Per ammirare il minareto di Dakar si può però fare un’eccezione.
La capitale gode di un clima mite, col sole che splende sulle sue architetture da novembre a maggio. Si evitano così afa e caldo umido in giro per le stradine della Mèdina e tra i tesori della Grande Moschea.
Per una vacanza al mare, nei beach resort più lussuosi della costa, si può andare in Senegal da novembre a maggio.
Febbraio è anche il mese perfetto per scoprire usi e costumi dell’etnia Peulh, dei piccoli villaggi locali dalle caratteristiche capanne di rami e fogliame, per ascoltare la musica del vero cuore del Paese, l’eco dei canti mbalax.
Il giallo ocra del tramonto tra le sinuose dune del Sahel, tra vegetazione lussureggiante e architettura di stampo coloniale, da dicembre a gennaio diventa realtà: Podor non è un miraggio, è pura e splendida realtà.
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